mercoledì 28 dicembre 2011

Vorrei andare dalla me di ieri, abbraciarla e sussurarle "Tranquilla, sei forte, andrà tutto bene".

In fondo vorrei solo scoprire fin dove arriveremo Insieme

Sei il mio complice.

Sei il mio compagno di giochi. Sei il custode dei miei sogni più segreti. Sei l'abbraccio in cui mi perderei, un giorno, per non svegliarmi più. Sei il mio complice per questa vita piena di imprevisti. Ti va di rischiare con me?

perdiamoci per non farci trovare più

giovedì 3 novembre 2011

innamoramento odiato

Non riesco proprio a capire come due persone possano amarsi ed odiarsi, ogni volta in modo diverso e brutale, talmente tanto da lottare, una contro l'altra, fino a farsi male davvero.
Fino ad allontanarsi, per poi cercarsi, di notte, prima dei sogni, prima del sonno, cercarsi tra i pensieri più arditi e intimi. Ecco io non riesco proprio a capire.
Come fa l'amore a far nascere anche solo una gemma d'odio. E l'odio come fa a inquinare quell'amore tanto puro?
E' come se la paura di riuscire a provare almeno una volta, una sola, a stare bene rovinasse tutto ciò che di buono c'è, come quel sentimento che ti ha rapito e non ti lascia più via d'uscita. Forse è proprio il non avere più via d'uscita che ti spaventa. Non so se riuscirò a spiegarmi a parole. Ma l'amore non ha tanto senso. Ogni storia d'amore che si rispetti ha odiato. E' così. Ma poi che senso ha? Che senso ha urlare, gridare, scappare, inseguire. Perchè, in fondo, nessun innamorato riesce a stare davvero bene, nessun è riuscito a no odiare l'altro.
 L'amore è fatto per odiare con stile. Anch'io odio le persone che amo, in fondo. Le odio con tutta me stessa per il troppo amore che riescono a tirarmi fuori senza il minimo sforzo. Le odio, perchè le amo troppo.

sabato 23 luglio 2011

Ci sono storie che non hanno un perchè , ma esistono perchè così dev'essere.

Comunemente chiamiamo Amore.

Pioveva forte quella sera. Quella pioggia fastidiosa e fredda, che ci invogliava a stare abbracciati per ore e ore sotto coperte calde e lenzuola inamidite. E quel profumo che sapeva così tanto di noi, ci cullava, lieto di donare alle nostre anime quell'amore per cui avevamo lottato fino ad all'ora e per cui c'eravamo anche odiati, mentendoci.
I tuoi occhi sussurravano parole che la tua bocca non avevi il coraggio di dire. Le tue mani dipingevano storie infinite sulla mia pelle.
E io ero inerme in balia di quel senrimento così sconosciuto quanto desiderato che comunemente chiamiamo Amore.

lunedì 18 luglio 2011

Riempi di sorrisi il buio dei miei giorni.
Credi in me molto più di quanto faccia io stessa.

Mentre tu dormivi. 22

Eri lì. Il viso che sprofondava nel cuscino. Gli occhi socchiusi, le labbra secche. Non volevi che nessuno si avvicinasse a te, come se  il dolore che provavi poteva contagiarci.
 Ti perdevi in frasi senza senso, mentre io quel senso lo cercavo disperatamente.
 Ma perchè proprio a te, proprio a noi? Perchè proprio ora , mentre tutto si stava aggiustando.
In quella camera di ospedale illuminata da una piccola finestra, eri sdraiato su quel letto mentre io pregavo Dio che fosse tutto un incubo, che fosse tutto un maledetto sogno, da cui potevo risvegliarmi. ma invece no, era tutta semplice e pura realtà.
 Dormivi beato, il labbro leggermente piegato a sinistra, il tuo viso angelico che illuminava di amore quella stanzetta buia. Mentre tu dormivi, e il dolore dilagava nel cuore dei nostri cari, io ti giuravo amore. Giuravo che non ti avrei mai abbandonato a quel destino crudele, che ti sarei stata accanto, qualsiasi ostacolo questa tremenda vita ci avrebbe messo davanti. Io sarei stata lì, come quel giorno, accanto a quel letto d'ospedale, su quella sedia, mentre il mondo girava e io diventavo donna. Tu mi hai reso donna. Le lacrime scendevano silenziose e amare, bruciavano sulla pelle come scie di fuoco. Ti agitavi appena nel sonno, la macchinetta a cui era legato suonava ripetutamente, svegliandoti. E io ti accarezzavo dolcemente qul viso, capendo solo ora quanto eri importante. Avevi dato un senso, mi avevi dato senso.
E mi lasciavo avvolgere dal tuo dolce profumo, continuando a giurarti amore e a pregare, che tutto questo dolore potesse scomparire dal tuo viso.

mercoledì 29 giugno 2011

Non voglio e voglio. Punto

Non voglio che il destino decida per me, non voglio che gli avvenimenti succedano perchè devono succedere.
Voglio scegliere io per me, sbagliare anche, ma con la certezza che l'ho deciso io sin dall'inizio, che ho fatto ciò per cui ho lottato.
Voglio stupirmi e imparare sempre qualcosa di nuovo.
Voglio innamorarmi della vita.
E di questo nostro mondo.

Come un soffio di vento.

Prendimi per mano, dai, Così mi sembra di volare. Non ti capita mai di sentirti legato a questa Terra non per la forza di gravità , ma per il bene che provi per una persona?
A me capita spesso soprattutto quando ti guardo. Non sto scherzando.
Sai quei giorni in cui tutto è nero , quando il sole non illumina il buio negli occhi, io penso al bene che ti voglio. E tutto passa, veloce, come un soffio di vento”

E allora chiudo ancora gli occhi.

Ti bacio sulla guancia e chiudo gli occhi.
Il profumo della tua pelle culla i miei sensi e accarezza le mie labbra.
Dimmi cos'è questo fuoco, questa passione che nasce ad ogni nostro tocco.
Dimmi perchè la tua pelle è una tentazione per me.
Sei il mio peccato preferito.
Riapro gli occhi e tu sei li, con quel maledetto sorriso che mi fa girare la testa.
Mi guardi e ridi.
Perchè ridi?”
Perchè sei l'unica persona che conosco che chiude gli occhi quando saluta.”
E' un bene o un male?”
Un bene.”
Perchè?”
Perchè vedi cose sconosciute alle persone che ti stanno accanto.”
E allora chiudo gli occhi e ti bacio ancora un po'
Seduta su questo letto, guardo la mia stanza.
I ricordi si rincorrono negli anni e le foto immortalano età che non torneranno più. I poster strappati e le lettere appese, sono le firme di un'infanzia appena passata. Ma non sono triste.
Ho voglia di cantare , di urlare al mondo che il tempo passa e a me va bene così.
Guardo ogni angolo di questa stanza , la mia casa , dove mi sentivo protetta nelle notti fredde dove nel buio prendevano vita i mostri più terribili.
Ma adesso che ho voglia di scoprire luoghi nuova, ho voglia di vivere esperienze uniche, conoscere persone totalmente diverse, adesso tutto questo mi sta stretto.
Chiudo le valigie , saluto la mia piccola stanza, sorrido ai mille ricordi e un po' di malinconia mi punge il cuore, ma non l'ascolto. Un sorriso mi illumina il viso e capisco che nulla può fermarmi.
Sto crescendo e devo prendere la mia strada , costudendo i miei ricordi come diamanti.
Sorrido alla mia giovane vita che mi ha donato tanto e mi sta offrendo molto di più.
Un'ultimo sguardo , l'ultimo e poi chiuderò dietro di me questa porta. Saluterò i miei giochi e abbraccerò il mio destino.
Forse cadrò, ma avrò la forza di alzarmi, Sempre.
Ora voglio vivere, vivere davvero.

Aprile

Era Aprile e le poche nuvole del cielo facevano compagnia alle rondini che arrivavano dopo un' inverno gelido.
Passeggiavo piano, le mani in tasca , la musica che canticchiava nelle orecchie e gli occhi persi ad ammirare il mondo che si risvegliava.Il sole mi scaldava le guance e il tepore mi coccolava. Gli alberi costeggiavano il viale , con i loro fiori coloravano il grigio della città.
Sul prato bambini giocavano e la loro gioia riempiva il cielo.
I fiori coprivano ogni cosa con il loro profumo risvegliando questa città, ingrigita dal tempo e dall'inverno. Ogni cosa prendeva vita, ogni fiore raccontava una storia che riempiva il cuore.
Era primavera fuori e dentro di me.
Per ogni fiore che nasceva , un sogno si risvegliava . Sul mio viso fiorivano sorrisi, mentre la vita s'era impadronita del mondo.
E ringraziavo chiunque avesse creato tutto questo.
Ringraziavo la vita e il sole, le rondini e i fiori .

Lacrime agli occhi e respiro mozzato.

Non mi ricordo che giorno era, ne dove eravamo.
Non mi ricordo che tempo c'era , ne se era mattina o pomeriggio.
Mi ricordo solo che ridevo, ridevo per quello che avevo e per quello che non avrei mai avuto.
Ridevo per quella che ero e per quello che avrei voluto essere.
Sdraiata su quel prato, ridevo
per me,
per te,
per quanto sia buffo come poche persone possano illuminarti le giornate di colori mai visti.
Come quei pochi amici che quando li vedi e ti spunta il sorriso, e una risata scappa leggera tra le labbra.
Come quando passi davanti a quella panchina,
e ti ritorna in mente una sera dove avevi parlato così tanto di te ,
di tutti i tuoi sogni e delle tue paure,
che ti si illumina il viso e ti si riempe il cuore.
Come gli ultimi giorni di scuola ,
dove l'allegria e quel pizzico di malinconia ti accompagnano in ogni ora.
Ecco, quel giorno ridevo così.
Con le lacrime agli occhi e la bocca spalancata.
Con il mal di pancia e il respiro mozzato.
Ridevo perché in ogni risata c'è un piccolo universo che cresce con la musica di quei pochi istanti.
Queste che leggerete ora, sono tutte storie scritte per una mia amica, pensate per tenerle compagnia nelle fredde serate e rallegrarla quando saremo lontane. A te, mia cara lettrice. Ti voglio bene.

lunedì 27 giugno 2011

A che punto sei?

C'è qualcosa di speciale nei rapporti con le persone. Di come si trasformano, cambiano strada e si perdono in terre straniere. Oppure sono sempre là, sicuri e fermi come rocce e poi contare di trovarli sempre, in quell'angolo di cuore che non cambierà mai posizione. Altri invece si perdono nel caldo estivo o nelle pioggie autunnali, per una semplice incomprensione o un tradimento. Si perdono, si ritrovano, cambiano, si trasformano. Il nostro ora a che punto è? Dov'è? Dove sei tu? Credi che sia colpa delle altre persone, ma devi prendere le tue responsabilità a urlare al mondo che in fondo nessuno è perfetto, nessuno è senza colpe. Io le mie le conosco bene, mi vengono a trovare ogni notte ricordandomi di dover cambiare. Le tue sono mai venute a trovarti?

martedì 21 giugno 2011

Entrando in pasticceria.

Una fitta allo stomaco, la paura a mille e fuori piove. Piove sempre quando devo fare qualcosa di importante, importante per me. Ti guardo negli occhi e tu con il tuo splendido sorriso mi auguri buona giornata incitandomi di entrare. E io entro. Il profumo caldo delle brioches, il sole della crema, gialla e morbida come un abbraccio materno. Il candore della panna, nuvole a portata di mano. Torte sparse in giro, pasticcini perfetti, disposti su otto file come tanti piccoli soldatini, pronti per essere mangiati da clienti affamati di dolcezze e calore. Il caldo del forno, il gelo della cella frigorifera. Tutto così nuovo. Tutto così già mio.E la paura svanisce, con il profumo delle torte. Il caldo del cioccolato temperato, come un bacio appassionato o un bacio della nonna. Caldo e morbido sulle dita, scende piano sul palmo fino a sporcare tutto il grembiule. E io sorrido.
 Prendo in mano la sac à poche e mi sento indifesa davanti alla maestria di quell'uomo, così abile nei piccoli e sicuri movimenti della mano. Io così imbranata e insicura. Allora mi faccio una promessa: un giorno saprò anch'io danzare  con la panna su una torta, come un pittore con la sua tela, come uno scrittore con il suo foglio. Anch'io avrò il mio momento di gloria. Questa è una Promessa.

sabato 18 giugno 2011

Mai più io e te.

Ti ho sognato stanotte. Ho sognato baci, carezze, caldo e sudore. Ho sognato il buio della notte e le stelle del cielo . Ho sognato il tuo sorriso e le tue labbra. Ho sognato il tuo caldo abbraccio.
 Ti avvicinavi a me, gli occhi bassi e il tuo sorriso che illuminava la stanza buia. Le ciglia che si sfioravano e si allontanavo come in una danza senza tempo. Eri accanto a me, le tue mani nelle mie, i tuoi occhi dentro i miei, e i nostri respiri che si mischiavano in un unico soffio di vento. E poi mi hai baciata, non era la prima volta che lo facevi, ma era la prima volta che mi baciavi così. Mi hai presa in braccio cullandomi lentamente, le tue mani salde sui miei fianchi. Tremavi appena. E quando mi hai guardata, dopo un attimo eterno, sorridevi raggiante, le tue labbra ancora calde, il tuo respiro ancora mio. E io ti guardavo, certa che da quel momento in poi non saremmo stati più Io e TE , ma soltanto NOI. Da quel momento, sono certa, di aver capito che ti amavo davvero.

domenica 12 giugno 2011

- Imperfetto-

Le storie più belle sono quelle imperfette.
Quelle che non incominciano con c'èera una volta e non finiscono quasi mai con "vissero felici e contenti".
Sono storie di amanti senza nome, in cui l'odio si fonde e si confonde all'amore.
Storie combattute, vissute sulla pelle, volute per quell'assaggio di un sentimento conosciuto da lontano, da un'eco di parole sconosciute,ammirate e a volte invidiate.
Storie in cui il dolore è protagonista e compagno di notti infinite e pianti soffocati.
Storie di anime che si rincorrono tra le pieghe del tempo, che si incontreno nei sogni per poi perdersi e ritrovarsi, ancora e ancora, fino alla notte dei tempi.
Storie si amori senza età che esistono perchè così dev'essere, senza un'altra scusa possibile.
Storie di mani intrecciate e di baci mai dati , di amori mai nati, spenti prima di infuocare gli animi.
Amicizie uniche o occasionali , amicizie vere che ti fanno sorridere e ti riempiono il cuore. Amicizie false, usate come un'autobis di transizione.
Storie d'amore o forse no, storie che sono solo storie che poi diventano vita se il tempo non gioca qualche suo macabro scherzo.
Sono storie Imperfette, che non sono fatte di esteriorità , di sfarzo ma di promesse e di pelle, di parole e di baci, di lacrime e sudore.
Sono perfettamente belle, imperfettamente Vere.

Vola leggero al tuo ricordo il mio pensiero.

Quando le brezze del vento mi accarezzano delicatamente la pelle, un piccolo pensiero vola al tuo ricordo. Allora guardo il cielo e libero la mente, non voglio pensare più a nulla. Guardo le nuvole ma gli occhi si chiudono, grosse lacrime mi rigano il viso. Non volevo pensare a niente, ora invece penso sempre a Te. E il tuo ricordo porta una strana felicità e un dolore persistente, che riempie gli occhi di lacrime amare.
Ho mille cose da chiederti e mille discorsi sospesi che non abbiamo mai concluso. Ho mille esperienze da vivere ma tu, tu non ci sarai, non ci sarai con le tue mani che stringono le mie, con le tue braccia che mi proteggono.
Ci sarà il tuo ricordo e il tuo amore, perchè loro, solo loro, non mi abbandoneranno mai.
Tu ora dove Sei?
 Questo mondo era troppo piccolo per te, per questo hai scelto l'infinità del cielo?
Ma sai, non voglio saperlo. Non voglio sapere la risposta alle mie dolorose domande.
E guardo il cielo, e un pensiero vola leggero al tuo ricordo.

domenica 5 giugno 2011

Non credo di essere speciale e neanche tanto originale.

Non credo che il modo in cui scrivo sia particolare. Per questo quando leggo che qualcuno mi copia, in parte o per tutto, mi salgono su i nervi e mi incazzo anche un po'. Che senso ha copiare il lavoro di un'altro, prendendo lodi che non sono realmente sue? Che senso ha, me lo spiegate per favore. Perchè io non lo capisco proprio per niente. Spero di continuare a scrivere  ed a emozionare un po' anche voi, senza che altre persone si prendano lodi che non siano loro.

sabato 4 giugno 2011

Se indossi un ideale, ti porterà dolore.

I brividi nel vedere l'amore per la loro città. La voglia di giustizia che li porta a cantare i loro ideali per liberare la loro patri dalla paura e dalla feccia. Urlavano e cantavano che la libertà è un diritto e nessuno può negarlo. Ma la criminalità è un'erba selvatica che uccide i buoni frutti soffocandoli. Ma nulla è perduto per sempre, nessun uomo è invincibile. Soltanto la solidarietà e l'amore di un unico ideale può sconfingerre la criminalità insidiata nelle radici di un Paese. E allora la seranza, la NOSTRA speranza, NON PUò MORIRE MAI.

In un attimo eterno.

Camminavamo l'uno accanto  all'altra, senza sfiorarci mai. Con il cuore in gola e quella voglia di farti conoscere ogni mio più piccolo dettaglio. Parlavo ininterrottamente di me, e tu ascoltavi, avido di sapere qualcosa di nuovo e inaspettato. E io cercavo di farti conoscere la parte migliore di me , ma era inutile. Tu avevi già capito tutto. Mi guardavi e ridevi, e ad ogni tuo sorriso io arrossivo.
Ti ricordi com'era bello il cielo quella sera?
Lo guardavamo, uno accanto all'altra senza sfiorarci mai. Ma poi tu decisi di fare un nuovo gioco, una magia per stregarmi per sempre. La tua mano si avvicinò al mio viso lentamente, i tuoi cchi dentro i miei . Mi macava il respiro. Mi accarezzai la guancia e poi, la tua  bocca si posò sulla mia. Chiusi gli occhi e ti strinsi a me. Come un  battito d'ali , come una tempesta estiva. Avevo i brividi che fremano  su tutto il corpo. Avevo le farfalle nello stomaco che sembravano imbizzarrite. Era un attimo eterno in questa frenetica vita.
Ti avevo donato la parte migliore di me e l'avevi accattata, costudendola nei tuoi ricordi  come un dono prezioso.

sabato 28 maggio 2011

Egoista. Tremendamente egoista.

Siamo tutti un po' egoisti. E' una caratteristica dell 'uomo. Chi più, chi meno. Non è un difetto ne un pregio. E' una prerogativa, un qualcosa di ovvio nell'esistenza di ognuno.
Anche in amore siamo egoisti: vogliamo tutte le attenzioni per noi, che l'altro ci ami più di qualsiasi altra cosa. Ma non dobbiamo farcene una colpa. Anche in amicizia o nei semplici rapporti l'egoismo giuda il nostro giudizio.
C'è chi è egoista per scelta e chi per esigenza, cho lo diventa col tempo e chi lo è sempre stato (almeno un poco).
L'egoismo è qualcosa di innato esista già prima di ogni altra caratteristica del carattere. Anch'io sono egoista. Terribilmente egoista. Voglio essere egoisticamente felice. Ma non fatemene una colpa.

Dipingi il Cielo e fallo tuo.

Sai perchè?
 Forse perchè devo imparare a colorare la mia vita, iniziando a realizzare quei sogni che guardo nelle notti senza sonno e senza stelle in quel cassetto così difficile da chiudere. Devo dipingere il cielo e prendere le redini della mia vita e portarla in posti tanto misteriosi quanto splendidi. E devo farlo mio . Devo dipingere io questo cielo.
Io devo stravolgere questa vita. Non deve essere lei a stravolgere Me, , non devo kasciarmi trasporate dagli eventi.
Io devo essere la padrona degli eventi.

Cerco le parole per descriverci ma non le trovo in questo mondo.

Non trovo le parola per scrivere di Noi.
Le cerco tra le curve dei miei ricordi, tra i discorsi che abbiamo regalato al vento estivo ma non trovo quelle giuste.
Le cerco tra le promesse nascoste nelle lenzuole stropicciate ma quelle giuste no, non ci sono. Allora sai dove le cerco?
Nell'imensità dei tuoi occhi, nel tuo sguardo senza tempo, nelle tue labbra dolci come i fiori primaverili. Ecco li le trovo. Parole che parlano di Noi, come di fiori proibiti e rari, come le storie sospese nel vento e raccontate dalle onde del mare.
Questo siamo noi. Una storia che rinasce e muore ad ogni battito di cuore, ad ogni nostro respiro . Una storia che non ha età, che continuerà fino alla fine dei tempi.

Se il mondo ti volta le spalle , tu sorridi al cielo.

Sai perchè?
Perchè lui è qui sopra e ci osserva, ci protegge. Il Mondo , invece, gira intorno al sole, non ha tempo per ascoltarci.
Il Cielo, lui sì che capisce i nostri dolori, ci vede ogni giorno mentre lottiamo per trovare la felicità.
Allora tu sorridi al Cielo, e lui ti aiuterà. Sempre.

venerdì 13 maggio 2011

Ci sono storie che devono essere raccontate. Che si nascondono tra le curve delle labbra, impazienti di volare tra le brezze del vento.

Voglio le tue labbra sulle mie , per assaporare il profumo del tuo respiro.

Nelle notti fredde quando fuori piove.

Piove. E ti penso, non riesco fare altrimenti. Penso che potresti venire qui, parlare per ore dei nostri sogni e delle nostre paure, come facevamo un tempo. Però tu non arrivi ed è già tardi. Chissa dove sei ora. Mi pensi mai, mentre la tua vita passa e le giornate si rincorrono? Io si. Forse perchè la mia vita va a rallentatore e ho più tempo per piangere. Ma tranquillo, non piango spesso . Capita a volte nelle notti fredde quando fuori piove, quando la mancanza delle tue mani soffoca ogni respiro. Ma sto bene. Ora che non ci sei , ora che vivi questa tua vita tanto desiderata, non ti dirò mai che sto male. Ricordati sempre che la tua mancanza mi accompagna ad ogni battito di cuore. Ma sto bene. perchè mi hai promesso che tornerai ... E io ci credo.

E ti amo.

Quando l'odio si impadronisce dei miei pensieri, un tuo sorriso cancella ogni traccia di rancore.
Mi guradi con quei tuoi occhi e mi smuovi l'anima.
Ma cos'hai da farmi impazzire così?
Le tue labbra sono la mia tentazione preferita, il tuo corpo una magnifica proibizione.
L'amore che mi dai con ogni tuoi più piccolo gesto, riempie questo vuoto dentro me.
E ti amo. E ti odio.
Sei il mio desiderio, il mio peccato. E ti voglio, in ogni tua forma, in ogni tuo pregio e in goni tuosplendido difetto.
E mi lascio andare tra le tue braccia. Sono Tua, solamente tua.

lunedì 9 maggio 2011

Non parlano la stessa lingua, loro due.

" Sai cosa credo? Credo che tu debba pensare un po' a Te stessa. Gli sbagli li fai, come tutti. Ogni tanto  capita di non riuscire a capire ciò che ti dice il cuore. Ha un linguaggio tutto suo, lui. Sembra una cosa , poi d'un tratto, puff! Ne è un'altra. E tu che fai? Bhè , ricominci tutto d'accapo, ovvio. Non è colpa tua. La tua testa fa ciò che può, ma se loro due non parlano la stessa lingua non può fare i miracoli, poverina! Lui è fatto così, o si innamora o se no cambia. E' sempre alla ricerca di quello giusto per te.... E se non lo è, prima o poi lo capisci. E se lo capisci non continuare a far finta di niente, è peggio. Poi lui soffre, si fa sentire, e lì si che la testa capisce tutto. Devi ascoltarlo, devi stare attenta, perchè lui sussurra non parla, lui canta non strilla. Ma non prenderlo in giro. Non farlo mai."
Quando vedi un sogno che si realizza su un'altro viso, non puoi che esserne felice.

martedì 3 maggio 2011

Ehi.

"Ehi, lo sai che mi metti allegria? Ogni tuo sorriso accende in me un... non so che di strano, una magia, che mi fa vedere tutto migliore di cio che è realmente. Davvero. Saranno quegli occhi tuoi, che come mi guardano mi fanno tremare l'anima. O forse è quel tuo modo buffo di ridere e socchiudere gli occhi, ti si formano delle rughine tutte intorno. O è proprio la tua risata da maialino che mi mette allegria. Non so. So solo che appena ti vedo mi si accende il cielo. "

Dietro a quel finto sorriso.

Mi hai fatto conoscere la parte migliore di me e la peggiore. Mi tiri fuori da questo guscio, da quella falsità che mi porto, dietro a questo finto sorriso. Tu hai imparato ad abbatterlo, per conoscere la Me più vera.
E non posso fare altro che ringraziarti. Mi hai salvato.

Solo un bacio e niente più.

Timidamente mi avvicina, per scrutare da vicino ogni tuo più piccolo dettaglio, ogni singolo particolare che ti rendeva ciò che eri.
E timidamente ti baciai,  le labbra fremevano, e le mani si sfioravano. Ti baciai come non avevo baciato nessuno. Solo un bacio tra noi. Mai una parola dolce sussurrata all'orecchio, mai una promessa sparsa nel vento. Solo un bacio. Eppure a me va bene così. Forse era solo lui, solo il bacio, che doveva nascere tra di noi, non necessariamente un amore. Solo lui ci ha unito per pochi istanti. E rimarrà lì, dove lo abbiamo lasciato, lì, sotto quell'albero in una giornata afosa di luglio. Non doveva esserci amore tra noi. Ce lo eravamo detto. Nessuno si doveva innamorare. Era solo un gioco da bambini. Solo un passatempo. Solo un maledetto passatempo che mi ha fatto sperare, mi ha fatto palpitare questo dannato cuore per te, anche solo per pochi stanti, ha palpitato per te. E adesso sono qui, a maledire quel bacio, che mi ha fatto innamorare di uno stupido bambino.

lunedì 2 maggio 2011

Ma il cielo è sempre più Blu.

L'immagine riflessa.

E poi un giorno ho capito cosa volevo veramente. E' stato così, all'improvviso, in un giorno qualunque. Ero sull'autobus e tornavo a casa, mi sono girata verso il finestrino e ho visto la mia immagine riflessa, e in quel momento ho capito. Ho capito che non volevo soffrire per delle persone che di me non fregava nulla. Ho capito che per essere felice non bisogna girare il mondo, basta solo uscire dalla boccia di vetro. Ho capito che soffrendo ho imparato ad amare tutti gli ostacoli di questa Vita. Ma sopratutto ho capito che posso contare su di me, che posso essere forte se voglio, oppure debole. Che posso lottare, oppure lasciarmi andare. Posso contare sulle mie forze. E poi ho capito che volevo te accanto, per raccontarti tutte queste cose.

Come le onde con il mare.

 Come un'onda che si infrange sulle rive del mare più forte che può e lascia senza respiro quelle povere sponde. Come vento caldo. Come la pioggia estiva. Ecco cos'eri tu per me quel giorno. Eri emozione pura tra la carne, eri vita tra le braccia. C'era fuoco tra i nostri corpi, c'erano sorrisi sulle nostre labbra. Sei e eri una boccata fresca, in questa frenetica Vita. Ecco eri quell'angolo di paradiso terreste che ho sempre cercato. Eri il tutto in mezzo al nulla. Eri l'essenza dei miei più intimi desideri.

Falsi.

Odio le persone che non riescono a fare complimenti, come se elogiare il lavoro di un'altro togliesse qualcosa al loro. Non riesco a capire tutta la lora freddezza e l'indiferenza che mettono nei rapporti, tutti falsi. E poi ti dicono di esserti amiche. Questo non sopporto: la falsità nei rapporti. A me piace la verità, le Vere emozioni, belle o brutte che siano. Eppure molte persone non ce la fanno a essere sincere, nemmeno con il loro cuore.

domenica 1 maggio 2011

Ho ancora il tuo profumo sulla pelle.

Ho ancora il tuo profumo sulla pelle, e il tuo sapore sulle labbra. Ho ancora la carne elettrizzata e il cuore che batte forte. Ho ancora te nei miei pensieri. Ho ancora i tuoi occhi dentro i miei. Ho ancora te.

In un giorno qualunque, sdraiati sul prato.

Era estate. E faceva caldo. Non c'era neanche un po' di vento che spazzava via l'afa che ci opprimeva. E noi, seduti su quel prato, immaginavamo nuovi mondi guardando quel cielo. Tu mi raccontavi storie incredibili di viaggi mai fatti, e io ti guardavo estasiata,affascinata da quelle parole che spargevi nel vento.
Mi sussurravi all'orecchio frasi dolci che sembravano diamanti. Ci scambiavamo sguardi e segreti come due bambini. Dicevi che non volevi che il tempo passasse, dicevi che non volevi andare via. Credo che in quel momento ho incominciato ad amarti, quando eravamo sdraiati sul quel prato, sotto un albero, a guardare il cielo. Mi sono innamorata delle tue labbra che si muovevano e dei tuoi occhi che mi guardavano. Mi sono innamorata di quel caldo, e di quel profumo di pino. Mi sono innamorata del cielo, che è sempre più Blu. Mi sono innamorata di noi, che non ci sfioravamo neanche. Mi sono innamorata di questa vita, che riesce sempre a stupirmi ogni giorno che passa. E mi sono innamorata di quella sensazione di pace, di quella silenziosa felicità che sentivo sulla pelle e sulle guance, che gonfiava il cuore e riempiva gli occhi di luce. Mi sono innamorata di me accanto a Te.

domenica 24 aprile 2011

In un pomeriggio di neve.

La pioggia batteva piano sulle finestre, quel pomeriggio.
Il sole si era nascosto dietro alle nuvole per far risplendere noi. Ti ricordi?
E noi ci nascondevamo dal mondo sotto coperte spesse e risate sussurrate.
Non volevamo sentire nessuno tranne il calore dei  nostri abbracci. Ti ricordi che poi ha smesso di piovere e ha iniziato a nevicare? C'era la neve fitta che ricopriva il mondo, e noi che del mondo non ce ne fregava niente. C'erano le macchine, i clacson, le urla dei bambini del piano di sopra e il rumore dell'aspirapolvere eppure.... Noi non sentivamo. Sentivamo i battiti dei nostri cuori, e i segreti più intimi. Sentivamo la passione e l'amore eppure il mondo non lo sentivamo. E forse sai perchè? Perchè eravamo noi il mondo, un mondo tutto nostro fatto di risate e piccole bugie, di baci e parole sparse nel vento.
E adesso in quella camera faccio fatica ad entrarci . E sai perchè? Perchè non ci sei più. Cerco le tue mani nelle mie e non ci sono. Ti cerco quando nel buio ho paura di perdermi eppure non ci sei . E come faccio a dirti che io su di noi avrei puntato anche la mia vita?
 Ma ora chiudo gli occhi. E non ci penso più.

E in fondo rimarremo sempre un po' bambini.

Ieri ho conosciuto l'Amore.

Non c'era passione nei loro baci. Non c'era malizia nei loro abbracci. Non c'era sessualità nei loro gesti.  C'era tenerezza nei loro sguardi , quella tenerezza senza secondi fini, senza volere di più . Negli occhi di Lui c'era un'adorazione senza età, che andava oltre l'aspetto fisico, oltre il sesso, oltre il tempo che passa lasciando i segni sulla nostra pelle e nelle ossa. Lui la guardava estasiato come un bimbo guarda la propria mamma. Lui era legato a lei da fili invisibili lunghi anni e spessi d'affetto. Lui era li per lei. Non gli interessava della malattia e del dolore che lo affliggeva. Lui era li per lei. Tutto il resto non esisteva. E lei. Lei lo accarezzava con un amore tale da farlo addormentare. Aveva gli occhi lucidi e le gambe stanche, ma a lei non interessava. Lei era li per lui. Non le interessava del letto d'ospedale che li divideva. Lei era li per lui .
Quell'amore era così puro che illuminava ogni cosa, riempiva ogni silenzio. Non parlavano con il linguaggio delle parole ma con un linguaggio tutto loro, fatto di sguardi, di teneri silenzi.
 E io ammiravo quell'amore dietro un vetro d'ospedale, dietro le lacrime amare che non riuscivo a trattenre. Come può la vita dividere due anime come le loro? Come può il mondo fare di tutto per farle soffrire?
Ieri ho conosciuto l'Amore. Era in un letto d'ospedale. Negli occhi di un uomo e sulle labbra di una donna. Era pieno di silenzi e promesse taciute. Era pieno. Era puro. Ieri ho conosciuto l'Amore .E oggi ne parlo con un po' d'amaro nel cuore. Perchè l'ho conosciuto ma non ne facevo parte. Perchè l'ho visto e non ho potuto non invidiarlo. Anch'io vorrò avere un amore così puro. Perchè l'amore non è fatto di sesso o di carne. E' fatto di silenzi pieni di parole , di carezze piene di calore.

sabato 23 aprile 2011

Toglimi il respiro.

Dimmi che abbiamo tutta la vita per raccontare i nostri sogni più segreti.
Per parlare delle paure più intime.
Per giocare con le ombre e baciare le nuvole.
Toglimi il respiro. Accarezzami il viso. E fammi sognare dei mondi diversi.
Fammi vivere una favola senza fine.
Sei il mio viaggio. La mia meta oscura.

Sei un viaggio senza Fine.

















 Ci sono giornate in cui il cielo si illumina di stelle.

venerdì 22 aprile 2011

Ci siamo scoperti, piano piano, come due bambini che scoprono il mondo.

E timidamente ci siao amati, silenziosamente, con la paura di soffrire. Eravamo curiosi e ci stupivamo di tutto. Poi siamo cresciuti e abbiamo imparato prima a camminare e poi a correre insieme. E ora siamo qui. E ci amiamo fino a stare quasi male, fino a sentirci mancare. Me lo dici sempre tu che se pensi a Noi ti senti Mancare. Io invece se penso a Noi mi sembra di volare, di sognare, quasi non ci credo. Eppure eccoci, dopo tutto questo tempo, Noi ci siamo ancora. E siamo cresciuti. Ma siamo ancora due bambini che si stupiscono di tutto, che si scoprono giorno dopo giorno. E cresceremo ancora. Insieme. Cresceremo. Grazie. Mi hai fatto crescere.

Paint the sky, make it yours.

Dipingi il cielo, fallo tuo.
Vivi la Tua vita a pieni polmoni e colora il tuo cielo di sogni irrealizzabili.
Guarda le nuvole e sorridi alla Luna.
La vita è Tua.

Abbi il coraggio di viverla.  Lu.