mercoledì 29 giugno 2011

Non voglio e voglio. Punto

Non voglio che il destino decida per me, non voglio che gli avvenimenti succedano perchè devono succedere.
Voglio scegliere io per me, sbagliare anche, ma con la certezza che l'ho deciso io sin dall'inizio, che ho fatto ciò per cui ho lottato.
Voglio stupirmi e imparare sempre qualcosa di nuovo.
Voglio innamorarmi della vita.
E di questo nostro mondo.

Come un soffio di vento.

Prendimi per mano, dai, Così mi sembra di volare. Non ti capita mai di sentirti legato a questa Terra non per la forza di gravità , ma per il bene che provi per una persona?
A me capita spesso soprattutto quando ti guardo. Non sto scherzando.
Sai quei giorni in cui tutto è nero , quando il sole non illumina il buio negli occhi, io penso al bene che ti voglio. E tutto passa, veloce, come un soffio di vento”

E allora chiudo ancora gli occhi.

Ti bacio sulla guancia e chiudo gli occhi.
Il profumo della tua pelle culla i miei sensi e accarezza le mie labbra.
Dimmi cos'è questo fuoco, questa passione che nasce ad ogni nostro tocco.
Dimmi perchè la tua pelle è una tentazione per me.
Sei il mio peccato preferito.
Riapro gli occhi e tu sei li, con quel maledetto sorriso che mi fa girare la testa.
Mi guardi e ridi.
Perchè ridi?”
Perchè sei l'unica persona che conosco che chiude gli occhi quando saluta.”
E' un bene o un male?”
Un bene.”
Perchè?”
Perchè vedi cose sconosciute alle persone che ti stanno accanto.”
E allora chiudo gli occhi e ti bacio ancora un po'
Seduta su questo letto, guardo la mia stanza.
I ricordi si rincorrono negli anni e le foto immortalano età che non torneranno più. I poster strappati e le lettere appese, sono le firme di un'infanzia appena passata. Ma non sono triste.
Ho voglia di cantare , di urlare al mondo che il tempo passa e a me va bene così.
Guardo ogni angolo di questa stanza , la mia casa , dove mi sentivo protetta nelle notti fredde dove nel buio prendevano vita i mostri più terribili.
Ma adesso che ho voglia di scoprire luoghi nuova, ho voglia di vivere esperienze uniche, conoscere persone totalmente diverse, adesso tutto questo mi sta stretto.
Chiudo le valigie , saluto la mia piccola stanza, sorrido ai mille ricordi e un po' di malinconia mi punge il cuore, ma non l'ascolto. Un sorriso mi illumina il viso e capisco che nulla può fermarmi.
Sto crescendo e devo prendere la mia strada , costudendo i miei ricordi come diamanti.
Sorrido alla mia giovane vita che mi ha donato tanto e mi sta offrendo molto di più.
Un'ultimo sguardo , l'ultimo e poi chiuderò dietro di me questa porta. Saluterò i miei giochi e abbraccerò il mio destino.
Forse cadrò, ma avrò la forza di alzarmi, Sempre.
Ora voglio vivere, vivere davvero.

Aprile

Era Aprile e le poche nuvole del cielo facevano compagnia alle rondini che arrivavano dopo un' inverno gelido.
Passeggiavo piano, le mani in tasca , la musica che canticchiava nelle orecchie e gli occhi persi ad ammirare il mondo che si risvegliava.Il sole mi scaldava le guance e il tepore mi coccolava. Gli alberi costeggiavano il viale , con i loro fiori coloravano il grigio della città.
Sul prato bambini giocavano e la loro gioia riempiva il cielo.
I fiori coprivano ogni cosa con il loro profumo risvegliando questa città, ingrigita dal tempo e dall'inverno. Ogni cosa prendeva vita, ogni fiore raccontava una storia che riempiva il cuore.
Era primavera fuori e dentro di me.
Per ogni fiore che nasceva , un sogno si risvegliava . Sul mio viso fiorivano sorrisi, mentre la vita s'era impadronita del mondo.
E ringraziavo chiunque avesse creato tutto questo.
Ringraziavo la vita e il sole, le rondini e i fiori .

Lacrime agli occhi e respiro mozzato.

Non mi ricordo che giorno era, ne dove eravamo.
Non mi ricordo che tempo c'era , ne se era mattina o pomeriggio.
Mi ricordo solo che ridevo, ridevo per quello che avevo e per quello che non avrei mai avuto.
Ridevo per quella che ero e per quello che avrei voluto essere.
Sdraiata su quel prato, ridevo
per me,
per te,
per quanto sia buffo come poche persone possano illuminarti le giornate di colori mai visti.
Come quei pochi amici che quando li vedi e ti spunta il sorriso, e una risata scappa leggera tra le labbra.
Come quando passi davanti a quella panchina,
e ti ritorna in mente una sera dove avevi parlato così tanto di te ,
di tutti i tuoi sogni e delle tue paure,
che ti si illumina il viso e ti si riempe il cuore.
Come gli ultimi giorni di scuola ,
dove l'allegria e quel pizzico di malinconia ti accompagnano in ogni ora.
Ecco, quel giorno ridevo così.
Con le lacrime agli occhi e la bocca spalancata.
Con il mal di pancia e il respiro mozzato.
Ridevo perché in ogni risata c'è un piccolo universo che cresce con la musica di quei pochi istanti.
Queste che leggerete ora, sono tutte storie scritte per una mia amica, pensate per tenerle compagnia nelle fredde serate e rallegrarla quando saremo lontane. A te, mia cara lettrice. Ti voglio bene.

lunedì 27 giugno 2011

A che punto sei?

C'è qualcosa di speciale nei rapporti con le persone. Di come si trasformano, cambiano strada e si perdono in terre straniere. Oppure sono sempre là, sicuri e fermi come rocce e poi contare di trovarli sempre, in quell'angolo di cuore che non cambierà mai posizione. Altri invece si perdono nel caldo estivo o nelle pioggie autunnali, per una semplice incomprensione o un tradimento. Si perdono, si ritrovano, cambiano, si trasformano. Il nostro ora a che punto è? Dov'è? Dove sei tu? Credi che sia colpa delle altre persone, ma devi prendere le tue responsabilità a urlare al mondo che in fondo nessuno è perfetto, nessuno è senza colpe. Io le mie le conosco bene, mi vengono a trovare ogni notte ricordandomi di dover cambiare. Le tue sono mai venute a trovarti?

martedì 21 giugno 2011

Entrando in pasticceria.

Una fitta allo stomaco, la paura a mille e fuori piove. Piove sempre quando devo fare qualcosa di importante, importante per me. Ti guardo negli occhi e tu con il tuo splendido sorriso mi auguri buona giornata incitandomi di entrare. E io entro. Il profumo caldo delle brioches, il sole della crema, gialla e morbida come un abbraccio materno. Il candore della panna, nuvole a portata di mano. Torte sparse in giro, pasticcini perfetti, disposti su otto file come tanti piccoli soldatini, pronti per essere mangiati da clienti affamati di dolcezze e calore. Il caldo del forno, il gelo della cella frigorifera. Tutto così nuovo. Tutto così già mio.E la paura svanisce, con il profumo delle torte. Il caldo del cioccolato temperato, come un bacio appassionato o un bacio della nonna. Caldo e morbido sulle dita, scende piano sul palmo fino a sporcare tutto il grembiule. E io sorrido.
 Prendo in mano la sac à poche e mi sento indifesa davanti alla maestria di quell'uomo, così abile nei piccoli e sicuri movimenti della mano. Io così imbranata e insicura. Allora mi faccio una promessa: un giorno saprò anch'io danzare  con la panna su una torta, come un pittore con la sua tela, come uno scrittore con il suo foglio. Anch'io avrò il mio momento di gloria. Questa è una Promessa.

sabato 18 giugno 2011

Mai più io e te.

Ti ho sognato stanotte. Ho sognato baci, carezze, caldo e sudore. Ho sognato il buio della notte e le stelle del cielo . Ho sognato il tuo sorriso e le tue labbra. Ho sognato il tuo caldo abbraccio.
 Ti avvicinavi a me, gli occhi bassi e il tuo sorriso che illuminava la stanza buia. Le ciglia che si sfioravano e si allontanavo come in una danza senza tempo. Eri accanto a me, le tue mani nelle mie, i tuoi occhi dentro i miei, e i nostri respiri che si mischiavano in un unico soffio di vento. E poi mi hai baciata, non era la prima volta che lo facevi, ma era la prima volta che mi baciavi così. Mi hai presa in braccio cullandomi lentamente, le tue mani salde sui miei fianchi. Tremavi appena. E quando mi hai guardata, dopo un attimo eterno, sorridevi raggiante, le tue labbra ancora calde, il tuo respiro ancora mio. E io ti guardavo, certa che da quel momento in poi non saremmo stati più Io e TE , ma soltanto NOI. Da quel momento, sono certa, di aver capito che ti amavo davvero.

domenica 12 giugno 2011

- Imperfetto-

Le storie più belle sono quelle imperfette.
Quelle che non incominciano con c'èera una volta e non finiscono quasi mai con "vissero felici e contenti".
Sono storie di amanti senza nome, in cui l'odio si fonde e si confonde all'amore.
Storie combattute, vissute sulla pelle, volute per quell'assaggio di un sentimento conosciuto da lontano, da un'eco di parole sconosciute,ammirate e a volte invidiate.
Storie in cui il dolore è protagonista e compagno di notti infinite e pianti soffocati.
Storie di anime che si rincorrono tra le pieghe del tempo, che si incontreno nei sogni per poi perdersi e ritrovarsi, ancora e ancora, fino alla notte dei tempi.
Storie si amori senza età che esistono perchè così dev'essere, senza un'altra scusa possibile.
Storie di mani intrecciate e di baci mai dati , di amori mai nati, spenti prima di infuocare gli animi.
Amicizie uniche o occasionali , amicizie vere che ti fanno sorridere e ti riempiono il cuore. Amicizie false, usate come un'autobis di transizione.
Storie d'amore o forse no, storie che sono solo storie che poi diventano vita se il tempo non gioca qualche suo macabro scherzo.
Sono storie Imperfette, che non sono fatte di esteriorità , di sfarzo ma di promesse e di pelle, di parole e di baci, di lacrime e sudore.
Sono perfettamente belle, imperfettamente Vere.

Vola leggero al tuo ricordo il mio pensiero.

Quando le brezze del vento mi accarezzano delicatamente la pelle, un piccolo pensiero vola al tuo ricordo. Allora guardo il cielo e libero la mente, non voglio pensare più a nulla. Guardo le nuvole ma gli occhi si chiudono, grosse lacrime mi rigano il viso. Non volevo pensare a niente, ora invece penso sempre a Te. E il tuo ricordo porta una strana felicità e un dolore persistente, che riempie gli occhi di lacrime amare.
Ho mille cose da chiederti e mille discorsi sospesi che non abbiamo mai concluso. Ho mille esperienze da vivere ma tu, tu non ci sarai, non ci sarai con le tue mani che stringono le mie, con le tue braccia che mi proteggono.
Ci sarà il tuo ricordo e il tuo amore, perchè loro, solo loro, non mi abbandoneranno mai.
Tu ora dove Sei?
 Questo mondo era troppo piccolo per te, per questo hai scelto l'infinità del cielo?
Ma sai, non voglio saperlo. Non voglio sapere la risposta alle mie dolorose domande.
E guardo il cielo, e un pensiero vola leggero al tuo ricordo.

domenica 5 giugno 2011

Non credo di essere speciale e neanche tanto originale.

Non credo che il modo in cui scrivo sia particolare. Per questo quando leggo che qualcuno mi copia, in parte o per tutto, mi salgono su i nervi e mi incazzo anche un po'. Che senso ha copiare il lavoro di un'altro, prendendo lodi che non sono realmente sue? Che senso ha, me lo spiegate per favore. Perchè io non lo capisco proprio per niente. Spero di continuare a scrivere  ed a emozionare un po' anche voi, senza che altre persone si prendano lodi che non siano loro.

sabato 4 giugno 2011

Se indossi un ideale, ti porterà dolore.

I brividi nel vedere l'amore per la loro città. La voglia di giustizia che li porta a cantare i loro ideali per liberare la loro patri dalla paura e dalla feccia. Urlavano e cantavano che la libertà è un diritto e nessuno può negarlo. Ma la criminalità è un'erba selvatica che uccide i buoni frutti soffocandoli. Ma nulla è perduto per sempre, nessun uomo è invincibile. Soltanto la solidarietà e l'amore di un unico ideale può sconfingerre la criminalità insidiata nelle radici di un Paese. E allora la seranza, la NOSTRA speranza, NON PUò MORIRE MAI.

In un attimo eterno.

Camminavamo l'uno accanto  all'altra, senza sfiorarci mai. Con il cuore in gola e quella voglia di farti conoscere ogni mio più piccolo dettaglio. Parlavo ininterrottamente di me, e tu ascoltavi, avido di sapere qualcosa di nuovo e inaspettato. E io cercavo di farti conoscere la parte migliore di me , ma era inutile. Tu avevi già capito tutto. Mi guardavi e ridevi, e ad ogni tuo sorriso io arrossivo.
Ti ricordi com'era bello il cielo quella sera?
Lo guardavamo, uno accanto all'altra senza sfiorarci mai. Ma poi tu decisi di fare un nuovo gioco, una magia per stregarmi per sempre. La tua mano si avvicinò al mio viso lentamente, i tuoi cchi dentro i miei . Mi macava il respiro. Mi accarezzai la guancia e poi, la tua  bocca si posò sulla mia. Chiusi gli occhi e ti strinsi a me. Come un  battito d'ali , come una tempesta estiva. Avevo i brividi che fremano  su tutto il corpo. Avevo le farfalle nello stomaco che sembravano imbizzarrite. Era un attimo eterno in questa frenetica vita.
Ti avevo donato la parte migliore di me e l'avevi accattata, costudendola nei tuoi ricordi  come un dono prezioso.