venerdì 17 agosto 2012

Sarà per sempre - Parte Prima "E' un po' come volare"

" E' un po' come volare" mi sussurra piano all'orecchio prima di ricominciare a correre giù dalla collina. Vorrei ridere ma non posso, rimango imbambolata li, a guardarlo, mentre con le braccia aperte vola giù rotolando, correndo, ridendo. Mi fa fare sempre cose strane. Prima mi fa  guardare gli uccellini della signora di fronte per capire come fanno a volare in quella gabbietta, poi mi fa fare un bagno nel fiume dietro casa sua e oggi questo. Mi piace un sacco, e poi ho nove anni quindi posso correre quanto mi pare.
" Ti muovi? O sei una pappa molla?" mi urla da sotto la collina.
" Arrivo!!" urlo a scuarcia gola, prima di correre giù, verso di lui.
Mi piace un sacco, e poi ho nove anni quindi posso correre quanto mi pare.







" Secondo te che cosa sembra quella nuvola?"
"Quale?"
"Quella li, dietro l'albero"
" A me sembra un drago."
"Un drago?"
" Si, uno di quelli che sputa fuoco con la bocca aperta e la coda alzata."
" Mmm... a me sembra un uomo con il bastone"
" Un uomo?"
" Si, un uomo con il bastone"
" Ah... Sei strano tu!"
"Io? e tu che vedi draghi che sputano fuoco con la coda alzata!" finalmente si gira e mi guarda. Ha sempre avuto quello sguardo con me, un misto di sfida e gioco. Il suo sguardo tutto mio. E come ogni volta, ogni dannatissima volta arrossisco, cosi, all'istante.
"Sei tu che mi fai fare sempre cose strane" e da finta offesa mi giro, dandogli le spalle pregando solo che mi abbracci.
" Siamo sul tetto di casa tua mica casa mia..." di scatto mi alzo.
" Si, ma l'idea è stata tua! E quindi, visto che è casa mia , è meglio scendere!"
" Non fare la mammina che so che le mie cose strane ti piacciono..." Ancora quello sguardo.
" Mi piaci tu idiota!" vorrei urlare, invece resto in silenzio e scendo le scale piano. A dodici anni è sempre difficile dire quello che provi...










" Sei pronta?"
" Un attimo, cazzo!"
" Perchè sei nervosa?"
" Perchè è la prima festa del liceo che andiamo e tu mi metti fretta!"
" E quindi? Dai muoviti che sei sempre bella!" Mi blocco con il mascara a metà fra le mie ciglia e lo specchio. L'ha detto. L'ha proprio detto a me. Sono sempre bella per lui. Lui, il mio migliore amico da quando avevo nove anni, il primo ragazzo che mi sia piaciuto, anzi l'unico ragazzo che mi è piaciuto e mi piace e credo mi piacerà. Lui è tutto: la mia forza, il mio punto fermo, la mia "scialuppa di salvezza" come lo chiamo io. Eppure, mi piace da matti, da far venire le farfalle nello stomaco e tremar le mani. Mi piace il suo sorriso, i suo occhi , i suoi capelli, il suo sguardo. Ha sempre avuto quello sguardo per me. A volte non riesco proprio a non dirglielo, vorrei urlarglielo. Mi sembra di mentirgli. A lui dico tutto mentre questo, tutto questo che provo non l'ho detto a nessuno. Vorrei dirglielo, magari in un sussurro vicino all'orecchio. Ma poi penso: e se rovino tutto?
" Ti muovi?" velocemente mi sistemo i capelli rosso fuoco, apro la porta del bagno di scatto, e aspetto. Lui è li, polo bianca e jeans scuri, bello come non lo avevo mai visto. Sorride e con quel suo sguardo che mi fa girare la testa, si avvicina piano e mi sussurra " Te lo avevo detto io che sei sempre bellissima"








Stasera è l'ultima sera dell'anno. Quella sera in cui tutti ridono e si concedono brindisi assurdi, in cui si preparano i fuochi d'artificio e i bambini stanno in piedi fino a tardi. La notte delle promesse che si dovranno mantenere e della conta delle promesse mai mantenute. La notte dei buoni propositi, dell'alcool a fiumi, la notte delle risate senza senso e delle dichiarazioni. La notte in cui tutto può accadere, in cui tutto ha inizio. La notte delle notti. E in questa notte in cui può succedere qualunque cosa, soprattutto ora, soprattutto a diciotto anni, io non ho voglia di festeggiare. Con il drink in mano, il muso lungo come il mio giubbotto e la sciarpa stretta al collo, non ho proprio voglia di rientrare in casa. E non è giusto neanche chiamarla casa perchè è una villa. Una villa piena di merde che camminano. Dovrei essere positiva ma non lo sono. Come posso esserlo? Sono stata invitata alla festa più grande dell'anno, a casa di una persona che mal sopporto,solo per far felice il mio migliore amico. Mi sono detta:sarà la serata giusta, quella in cui potrò dirgli tutto. E invece no. E' la serata giusta per lui per flirtare con quella merda. Quella sgualdrina della padrona di casa. Non dovrei essere gelosa, no dovrei arrabbiarmi e soprattutto non dovrei offendermi. Lui è il mio migliore amico, può e deve fare qualunque cosa. Solo che c'è un piccolo, piccolissimo problema fra quello che è giusto fare e quello che realmente faccio: sono innamorata di lui, e questo cambia tutte le cose. Cambia ciò che dico, ciò che penso, soprattutto ciò che provo quando c'è lui. Mi chiama sorellina e mi prende per mano quando ha voglia di scherzare, mi abbraccia solo durante le feste e ride ogni volta che mi vede al mattino. E' il mio migliore amico, la mia scialuppa di salvataggio, il mio compagno di avventure. E non ha idea di quanto vorrei essere baciata da lui, anche una volta, anche solo un bacio. Lui non lo sa, lui vede e ride e flirta con lei quando quella lei vorrei essere io.
Stanotte c'è la luna piena, nessuna nuvola solo le stelle a farmi compagnia. Fa un freddo cane, ma non mi interessa. Rimango qua fuori a sorseggiare il mio drink, non voglio entrare dentro casa. Non voglio vederlo flirtare, non voglio vedere la faccia di quella tutta compiaciuta, non voglio vederli ballare o peggio baciarsi.
Me ne sto qua, aspetterò la mezzanotte poi chiamerò i miei, tornerò a casa e affogherò i miei dispiaceri nel cioccolato fondente. Le ragazze normali piangono in questi casi, io no. Io rompo cose, urlo, lancio oggetti o mangio. Mi sa tanto che non sono una ragazza normale. Mentre mi perdo nei miei pensieri sento qualcuno parlare, dietro il gazebo. Rimango immobile, non voglio dare fastidio. Continuando a sorseggiare, cerco di capire cosa dicono.
" Dai, sei venuto qui, è capodanno e non i vuoi neanche baciare?" è la voce della sgualdrina, ubriaca. Continua a ridere. Com'è schifosamente volgare.
"Sono venuto con Lu, non da solo. Sono con lei." un tuffo al cuore. E' lui.
" E quindi? In confronto a te è una sfigata! Dai! Non ha mai baciato nessuno! Sai, alcuni dicono che sia lesbica, altri che ti ama alla follia. Io dico solamente che è una stupida. Poteva starti vicino invece ti ha lasciato solo e quindi sono venuta io a farti compagnia..."
" Non permetterti più di parlare cosi di Lu? Tu non vali nulla in confronto! Nulla! Sei ridicola, stupida, viziata. Pensi che sia tutto per te? No! E poi non starei mai con te. Io sono già innamorato di un'altra quindi... Ma ti levi?!" Un'altra. Lui è innamorato di un'altra. Non posso sopportare di più. Forse il drink mi sta dando alla testa, ma non mi interessa. Glielo devo dire. Anche se sarà la più grande cazzata che abbia mai fatto, lo devo fare. Non posso più continuare cosi, Glielo devo dire.
"Sei un coglione, schifoso e bastardo!" urlacchia la gallina.
"Ok, è meglio che vado a cercare Lu. Ci vediamo eh!" Gli risponde tra una risata e l'altra.
Lascio il drink sulla panchina ghiacciata, e vado verso le voci.
"Fanculo!" urla la sgualdrina mentre barcollando si avvicina alla porta sul retro. Lui la guarda scuotendo la testa e ridacchiando mentre con lo sguardo mi cerca. Mi avvicino, le gambe tremano, la testa gira , lo stomaco è in subbuglio e sorrido. Sorrido perchè lui mi guardo con il suo sguardo solo mio, sorrido perchè in fondo anche se lui non capirà, finalmente saprà cosa provo, sorrido perchè è tutto qua ciò che voglio, lui che sorride e mi guarda, guarda solo me.
" Eccoti! Dov'eri finita?" Si avvicina veloce, quasi preoccupata
" Ero qua." Abbasso lo sguardo.
" Perchè non sei entrata?" ora è davvero preoccupato.
"Perchè dovevo rientrare? Per vederti con quella sgualdrina mentre flirtavi? Scusa ma preferivo stare fuori!" gli urlo contro.
" Ma che hai?" mi risponde a tono.
"Cos'ho? E' possibile che tutti se ne sono accorti tranne te!" mi trema la voce.
" Che stai dicendo?" mi guarda dritto negli occhi, mi sfida.
" No, non sono lesbica!"
" Non ho mai pensato che tu lo sia" ride.
" Certo che sei scemo! Ascolta, io te lo dico, ma se per te non è lo stesso facciamo finta che io sto scherzando. Se invece per te va bene vediamo come fare, troviamo un modo ok? Ora te lo dico, ok?" Sono in ansia. Glielo sto per dire e lui mi guarda e io dico cavolate su cavolate.
"Ok.."
"Io ti amo. Ti amo da sempre, da quando abbiamo i visti gli uccellini nella gabbietta. Ti amo. L'ho detto e va bene cosi perchè lo sento  e te lo volevo dire. Se tu non mi ami non fa niente perchè io ti amo. E non volevo dirtelo per non rovinare le cose anzi non vorrei neanche dirtelo ora ma è capodanno e sei qui e io ti voglio qui sempre. Anzi per sempre e sto correndo troppo ma è colpa dell'alcoll e io ti voglio e..." E inaspettatamente si avvicina piano. Sorridendo, mi prende il viso tra le mani e in un attimo mi bacia. Lo abbraccio e continuiamo a baciarci. Mi inebrio del suo sapore, caldo, buono, e del suo odore, fresco e suo. E lui è mio. Per pochi istanti, per pochi minuti , lui è mio. Lentamente si stacca  e mi riempie di baci sulle guance, sugli occhi, sulle labbra, sul collo, e in un sussurro, in un piccolo e dolce sussurro, sulle labbra dice " E' un po' come volare, Lu."








martedì 14 agosto 2012

E' bello respirare

E' bello respirare l'aria del mare,
lasciarsi andare alle paure e sognare speranze
con i passi tra i piedi
il mondi sugli occhi,
e  questo mare,
tutto da vedere tutto da respirare
tutto
li.
E' bello respirare l'aria del cielo,
per sognare e guardare quelle stelle
sempre più su, sempre loro
sempre noi che sotto questo cielo sogniamo
e amiamo,
tanto e tutto.
E' bello respirare il tempo che va,
l'età che passa, i desideri si accumulano dentro cassetti pieni.
Gli anni  come soffi di vento,
i giorni brezze leggere.
E tu, abbracci fino a farmi male.
E tu, Amami fino a farci male.
E noi, che su questo prato sappiano amarci
Continuiamo a cercarci e conoscerci in fondo.
E' bello respirare il tuo profumo,
quando il sole è ancora basso nel cielo
e i colori della notte sono ancora vividi in noi.

domenica 5 agosto 2012

Amicizia

Quando l'amicizia vera accarezza l'anima riempie il cuore di buoni pensieri, grandi speranze e di mille progetti. Tutto accompagnato da quei fratelli che non sono di sangue ma di vita. Quei fratelli che ho incontrato per caso ma che spero di non abbandonare più.