venerdì 25 gennaio 2013

Amaro.

Me ne stavo li, immobile, bloccata davanti a quella frase: iscrizioni aperte. Dire che il terrore mi aveva completamente divorato, dalla testa, fino a giu, sotto la vita, sotto le ginocchia, sotto le caviglie. Mi aveva fatto sua in un sol boccone e io non sapevo come difendermi. Paralizzata, mille pensieri giravano attorno a quelle parole "ISCRIZIONI APERTE". Per anni avevo sognato quella scuola, messo via risparmi, stipendi, nonostante questa crisi che ci aveva messo in ginocchio, nonostante tutto, ero riuscita ad arrivare alla cifra esatta, raccolta in un piccolo salvadanaio, una lattina di Coca Cola. Ma il terrore mica se ne sta li, zitto zitto, ad aspettare che tutto fili liscio. Il terrore ti divora, ti paralizza e ti ingoia in un vortice di paura e di dubbi, perché anche loro esigono una parte indispensabile nel processo di decisione. Come un virus t'infettano, per farti perdere quel briciolo di salute e decisione che ti eri guadagnato. L'equilibrio viene a mancare, il respiro si blocca e la testa s'annebbia. Indecisione, paura, dubbi, incertezze, domande. Tutto si affolla, tutto riempie, tutto danneggia la mia stabilità. Niente mi tiene ancorata alla certezza, sola navigo nel mare dei dubbi, guardando da lontano la mia meta. Mentre inspiro penso al viaggio che ho fatto per arrivare qui, gli anni, le notti passate insonni, gli studi solitari, le letture, tutto solo per questo momento. Un viaggio per costruirmi un mio futuro, non stabile monetariamente, non certo, ma mio. Paura e terrore accompagnano quelle frazioni di secondo, quando avvicino la freccetta bianca sulle due parole, mentre con fermezza ci clicco su.

Mi sveglio di soprassalto. Il buio regna sovrano nella piccola stanzetta, dalle fessure delle tapparelle entra la luce fioca arancio dei lampioni. Guardo l'orologio, sono le 3.26. Mi sento spossata, qualche cosa nel sogno mi turbava. Solo quando il mio sguardo si posa sulla lattina di Coca Cola, riesco a dare un senso al sapore amaro che mi tormenta. Un sorriso stanco nasce sul mio viso insieme alla certezza che un giorno ci riuscirò, un giorno potrò dire "Ce l'ho fatta". Ma quel giorno è ancora lontano.

2 commenti: