venerdì 28 dicembre 2012

Riflessioni notturne.

Il rumore della pioggia è musica in confronto al frastuono che ho dentro. Un tumulto di voci contrastanti abitano la mia mente, mentre il mio cuore è muto, immobile, gelido. La realtà non mi intacca, non graffia la pesante corazza che mi protegge. Da cosa? Dal Mondo, dal Vento, dalla Terra, dal Sole, dalla Felicità, dalle  Persone. Paura. Semplice paura. Una protezione, a volte, una trappola e io sono la sua preda. Inerme, mi abbandono alla dolcezza di uno scudo protettore, chiudendo tutto fuori da me.

giovedì 20 dicembre 2012

In una piccola parte di Universo.

Vorrei poterti tenere stretto a me, fermando il mondo là fuori. Gira troppo in fretta, sembra impazzito, ma in realtà fa impazzire noi, le sue prede. Quindi, perché non ti va di giocare un po', lasciando il Mondo fuori, scoprendo questa piccola parte di Universo?

domenica 16 dicembre 2012

Dedicato a noi.

Neve che cade delicatamente sul mondo, mentre il giorno volge al termine. Paure, ansie, delusioni: tutto si scioglie, tutto svanisce con l'arrivo della protagonista invernale. Tutto si ferma, noi no. Noi non ci fermiamo mai. Respiriamo, parliamo, giochiamo. Un gioco di sguardi, poche parole, solo fatti. Giochi di mani, giochi di labbra. Come bambini, inventiamo regole per infrangerle. Solo per quello, se no che divertimento c'è. Non esiste divertimento alcuno se non quello di nascondersi dal mondo. La neve scende, e noi ci nascondiamo. Ma la felicità si cela dietro le piccole cose: un divano, una coperta, una tazza di thè fumante, meglio una cioccolata, a volte. Attimi: questa è la felicità. Eterni, sì, ma attimi a cui ci aggrappiamo, quando la neve si scioglie e i tormenti tornano, quando le giornate troppo lunghe ti portano lontano da me, da quel noi indivisibile perché ovunque sono io c'è sempre una parte di te, e ovunque tu sia ti accompagnerà sempre un po' di me. 

Neve che cade delicatamente sul mondo, mentre il mattino sorge e noi ci siamo ancora. Giochi di parole, oggi. Niente fatti, niente azioni. Solo noi, e fiumi di sussurri che si disperdono nel tempo. Il gelo là fuori ci invita a restare in casa, il caldo, accogliente, ci culla. Dubbi, incertezze e preghiere prendono forma e ce li regaliamo, come doni, li custodiamo, per sempre in noi. Un'altro giorno, come un'altra vita, quasi infinito ma ogni cosa svolge al termine, magari apparente. Noi che viviamo questa fine come un addio ci portiamo dentro dolori invisibili, piaghe, ferite, che dolcemente curiamo con il nuovo giorno che nasce.

Neve che cade delicatamente sul mondo mentre mi abbandono tra le tue braccia. 

martedì 11 dicembre 2012

La nuova rubrica, tutta creativa.

Da qualche tempo, oltre ad amare infinitamente la mia creatura, curo anche una rubrica sul sito "ILTEMPOLASTORIA" , intitolata " Stelle Creative". Scrivo di giovani creativi, che ogni giorno lottano per migliorare la nostra Italia e dare al mondo uno sguardo diverso, creativo e vero. Ecco il link. Spero che vi piaccia. Vi auguro buona lettura.
Un abbraccio a chi, ogni giorno, mi legge e mi apprezza, un doppio ringraziamento a chi mi disprezza perché grazie a loro riesco a migliorarmi, giorno dopo giorno.
Grazie.
La vostra appassionata Lu.

http://www.iltempolastoria.it/category/rubriche/stelle-creative/

giovedì 6 dicembre 2012

Totalmente estranei.

Stavamo in silenzio, l'uno accanto all'altro. Non parlavamo. Avevamo molto in comune, una vita quasi. Lo sguardo di lui era perso, lontano, immerso nella foschia mattutina della stazione. Non poteva immaginare chi gli stava seduto accanto. Non sapeva chi ero davvero. Per lui ero un ragazzo qualsiasi che si era seduto accanto sul treno delle 7.oo. Invece ero molto di più. Mi perdevo nelle sue rughe, nei movimenti delle sue mani, veloci sui fogli lente sulle zip. Io lo conoscevo come un sogno lontano, un desiderio irreale. Lettere immense scritte per lui e ora potevo perdermi nel suo profumo. I suoi capelli mi erano assai familiari, come quel colore dei suoi occhi immersi nel grigio della città che scappava attraverso i finestrini. Una vita a immaginarmelo e ora potevo sfiorarlo, casualmente. La sua foto, ormai logorata all'interno della tasca dei jeans non gli dava giustizia. Volevo parlargli. digli qualcosa, ma le parole si bloccarono in gola, mentre il gole impazzito non mi dava il tempo di pensare. Io ero lui, lui era me. Solo il pensiero che eravamo così uniti ma totalmente estranei mi faceva girare la testa. Pensavo a noi, mentre lui si alzò, di scatto, dirigendosi verso la porta del vagone. Era la sua fermata. Un tonfo al cuore, un magone improvviso. Mentre lo vedevo correre attraverso gli enormi finestrini, notai come le sua braccia dondolassero appena. Eravamo più simili del previsto. Mi aggrappai a quel pensiero, mentre mi si riempiva il cuore di un amore incondizionato. Che bello che era il mio papà.

lunedì 3 dicembre 2012

La creatività è un pozzo senza fondo. Alcuni continuano a cercare, altri non si danno per vinti, alcuni dopo il primo sorso pensano di aver trovato la fonte, molti non cercano più. Ma per fortuna è sempre lì con noi.