domenica 10 giugno 2012

Tempesta notturna.

E d'improvviso scoppiò la tempesta. Nessun preavviso, nessuna nuvola che poteva far sorgere un dubbio, durante quella giornata afosa. Una tempesta improvvisa, un scoppio di tamburi, buturuntutum.  E pioggia. Acqua che innaffia il mondo. Come vernice, dipinge i palazzi. Come un innaffiatoio innaffia i passanti che maldestri corrono senza ombrello. E chi è fortunato, si gode questo spettacolo dietro un vetro, una finestra, uno spiraglio. Uno spettatore che guarda gli inconsapevoli attori, mentre ballano sotto la pioggia. Plic Plic Plic. La tempesta si placa. E dopo il trambusto, l'acqua, le maledizioni arriva il dono: il cielo limpido regala la luna, piena, accompagnata dalle sue fedeli compagne, stelle fortunate, che illuminano la notte. E così, tra tamburi, luci, attori, spettatori finisce così, uno spettacolo estivo, il tempo di una corsa, di una risata , di un amore. Una tempesta notturna.

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