mercoledì 3 ottobre 2012

L'inizio di un rito.

Entrai in quella caffetteria scrutando ogni angolo. I divanetti bordeaux, gli specchi sulle pareti, le sedie in legno come i tavoli. Tutto aveva un ruolo preciso, un preciso posto. Un ronzio piacevole faceva da colonna sonora a quella realtà così surreale. Silenziosamente mi avvicinai al bancone, cercando di decifrare il menù appeso alla parete. Tutti nomi strani e stranieri, quindi andai sul sicuro ordinando un buon caffè americano. La cordialità con cui mi servirono mi stupì. Era un ambiente totalmente diverso dalla realtà della città in cui eravamo. Il caos, la fretta, il nervosismo l'avevano lasciato fuori dalla porta. Presi in mano quel bicchierone di cartone, bollente, che emanava il delizioso profumo del caffè. Cercai un posticino tranquillo, lontana dai un po' chiassosi studenti. Mi sedetti vicino alla grande finestra che dava sulla strada. passanti, bambini, donne, uomini, tutti correvano, verso una meta sconosciuta. Sembrava un mondo parallelo. Seduta comodamente su quel divanetto, cominciai a sorseggiare il caffè. Come ogni americano che si rispetta avevo anche il tappo al bicchiere. Con il primo sorso mi scottai appena la lingua, ma quella sensazione fastidio scomparì appena il gusto caldo e avvolgente mi riempì la bocca, il naso, la gola. Un abbraccio caldo che riscaldò il resto del corpo infreddolito dall'inverno. Sorso dopo sorso capii perchè quel posto era tanto speciale. Era una boccata d'aria dalla città, un oasi dove potevi concederti del tempo per te scrivendo, leggendo, ascoltando musica. Non c'erano limiti di tempo, non c'erano pressioni. C'era solo la tranquillità di una caffetteria fuori dal comune. Ma non si può scappare dai propri impegni. Finito il caffè mi alzai, contro voglia, ma con la certezza di aver scoperto un luogo dove tornare, quando la città diventava stretta, e il traffico assordante. Con un sorriso rivolto a chiunque lo avesse accolto, uscii dalla caffetteria. Fu l'inizio di un rito, di un regalo, che di tanto in tanto i sarei concessa, dando una pausa alla quotidianità cittadina.

6 commenti:

  1. ciao, mi chiamo antonio e passavo di qui, davo un'occhiata ai tuoi scritti. ai pubblicato qualcosa da qualche altra parte (intendo riviste, siti)?
    una curiosità: quali sono le tue influenze letterarie, che autori leggi abitualmente?
    se ti va, rispondi.

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    1. ho scritto ai invece di hai, scusa per la svista...

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    2. Ciao Antonio, per ora ho vinto un piccolo concorso letterario e due miei racconti sono stati pubblicati nell'antologia "Premio Naviglio Martesana 2012", un'altro racconto l'ho pubblicato sulla pagina di facebook 'Poems'. Per ora niente riviste (purtroppo) ma spero di riuscire a pubblicare qualcosa a breve. Ti rispondo molto volentieri: il mio autore preferito è Alessandro Baricco, mi piace il modo in cui elabora le frasi e come riesce a entrare nella logica di ogni suo personaggio. Infatti il mio libro preferito è Oceano Mare. Sono molto affascinata anche da Edgar Allan Poe. Scusa se ti ho risposto solo ora, ma ho avuto problemi con la connessione. Spero di aver in modo soddisfacente alle tue domande. A presto, Lu.

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    3. beh, non male come inizio vincere un concorso. io ho pubblicato su diverse antologie, riviste e siti, anche se ora sto lavorando ad una raccolta di racconti che spero di pubblicare in futuro. se vuoi qualche contatto di riviste, o semplicemente discutere di letteratura (perché no, di Baricco), contattami al mio indirizzo chisantonio@gmail.com. a presto

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    4. Chissà che soddisfazione vedere pubblicato, su carta stampata, un proprio racconto! Molto volentieri Antonio, sarà un vero piacere. A presto, Lu.

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