giovedì 11 ottobre 2012

L'inizio.

Il caldo quel giorno era insostenibile, soprattutto durante l'ultima ora del venerdì. Come una minaccia ,aleggiava la tensione per il fine settimana. Nessuno stava davvero ascoltando la lezione. La povera professoressa cercava di parlare, di farci incuriosire, ma ognuno di noi aveva altro a cui pensare. Sono le ultime ore quelle più lunghe. Continuavo a guardare l'orologio, speranzosa che i minuti volassero. Ma più desideri qualcosa più quella rallenta e si trascina, arrivando sempre un po' troppo tardi. Ed era in quelle ore calde, noiose, lente in cui la mia testa cominciava a girare, a partire. Volavo lontano da quell'aula. Guardando fuori dalla finestra, una penna in mano e un foglio bianco, scrivevo i miei viaggi. Erano viaggi lontani, in posti sconosciuti, attraverso vite mai vissute. Viaggi che partivano con un'idea, ma non sapevo mai dove sarebbero finiti. Alcuni duravano un'ora, altri giorni. Fogli e fogli sparsi in giro tra quaderni, cartelle, libri. Fogli dove si rincorrevano storie, dialoghi, amori, liti, guerre, scoperte. Ma quel giorno era diverso. Quello fu il mio primo viaggio. Annoiata, presi una penna e un foglio e incominciai a scrivere, piano. Avevo quasi paura di quello che poteva succedere. Inizia con una frase d'effetto, una cosa tipo "La ragazza che hai conosciuto ora non c'è più" passando poi a un monologo triste e strappalacrime. Una storia come tante: illusa e inerme, una ragazza ripensa all'amore appena finito. Fu la mia prima storia scritta tra i banchi di scuola. Ho sempre amato, di un amore folle e incondizionato, inventare storie. le raccontavo a voce ai miei amici, le scrivevo sul pc quando ero a casa o su quadernetti che poi, puntualmente, perdevo. Ma non avevo mai provato a scrivere in mezzo ad altre persone. Scrivere è come baciare, un intesa intima tra la tua fantasia e il foglio, tra le parole e le idee. Pensavo che non sarei mai riuscita a farlo in mezzo ad altre persone. Invece quel giorno fu solo l'inizio. Come un rito, ogni giorno scrivevo, tra gli appunti infilavo una frase, un discorso, qualche dialogo. Qualche giorno dopo, cercando e lottando contro la miriade di fogli e fogliettini rileggevo quello che avevo scritto e se mi piaceva abbastanza da farmi sorridere, lo conservavo. Tra quei banchi di scuola nacque l'idea di questo blog, ormai mio amico fidato, ciò che chiamo teneramente Mia Creatura. Questo fu solo l'inizio. Il mio inizio.
Lu.

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